Sebbene il mio personale peccato capitale sia certamente quello d’accidia, mi capita talvolta di provare un sentimento di pura invidia quando mi trovo di fronte ad esempi di una tale creatività spontanea così vicina al mio gusto e alle mie idee, da chiedermi il perché non sia stata io a pensarci per prima.
Invidia per coloro che, pur essendosi laureati in architettura ed avendo avuto una formazione simile alla mia, sono arrivati a sviscerarla in una forma completamente diversa e senza dubbio più felice, non ritrovandosi ora nel circolo vizioso di scrivania e computer, schermi neri di autocad o rigati da fogli excel, e montagne di ore di lavoro destinate a progetti a cui è davvero difficile appassionarsi.
Sto divagando, ma il punto di questa premessa è che, nonostante l’invidia latente, vorrei raccontarvi di queste esperienze in una sezione di ispirazione, perché credo possano essere di esempio per tutti gli architetti che, come me, stanno vivendo un momento di noia: nel tempo questa sezione “Ispirazione” è diventata Architetti che fanno cose.
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